Le pratiche più diffuse e gli effetti per l'azienda
Il modello di open innovation è un approccio strategico che le imprese possono scegliere di mettere in atto attingendo oltre che alle risorse interne anche alle competenze esterne come startup, università o istituti di ricerca.
Causa l’emergenza sanitaria e la concorrenza di mercato, sono sempre di più le aziende che mirano a sviluppare nuove soluzioni di mercato. Secondo uno studio condotto dal Politecnico di Milano, in Italia il 78% delle grandi aziende adotta pratiche di open innovation mentre per le medie e piccole aziende la percentuale si aggira intorno al 53%.
Riuscire a cambiare il proprio modello di business e adattarsi vuol dire sopravvivere, garantire nuovi clienti alla propria impresa e accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. La collaborazione con soggetti esterni permette anche di generare nuove partnership potenzialmente redditizie. Un esempio è il Gruppo Zucchetti che grazie all’open innovation nel 2020 ha raggiunto il miliardo di euro di fatturato.
Le pratiche più diffuse al mondo sono principalmente:
L’innovation challenge strutturate intorno a problemi specifici per incentivare il maggior numero di idee come ad esempio il Talent Academy EYL;
Hackathon in cui l’attività del team cura anche la prototipazione della soluzione;
Partnership tra startup e grandi aziende che possono talvolta includere l’acquisizione non solo della maggioranza delle quote ma anche dei dipendenti per mantenere una continuità di gestione integrando il proprio organico;
Corporate incubatore è una pratica a cui si attinge in situazioni in cui l’azienda non voglia o non possa immediatamente investire in un nuovo centro, scegliendo dunque una partnership;
Corporate lab in cui gli spazi di collaborazione si configurano come centri dedicati alla ricerca scientifica o alla formazione di nuove risorse così come a sperimentazioni di nuove soluzioni legate all’industria di riferimento. Per questo motivo è anche conosciuta con il nome di “innovation center”;
Entrepreneurship che consiste nell’identificare i talenti aziendali ed equipaggiarli con le dovute risorse che includono un supporto di mentorship in modo tale da potersi dedicare alla creazione di nuove soluzioni.
Queste soluzioni sono la chiave per ridurre i rischi e i costi di ricerca, permettendo di ampliare lo spazio per creare valore per le organizzazioni e per tutta la collettività.
Fonte: Forbes, Digital 360, Il Giorno
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